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SULL’ULTIMO CONSIGLIO COMUNALE: IPOCRISIE E MISERIE DI QUESTA AMMINISTRAZIONE

Siamo gli studenti che hanno partecipato all’ultimo consiglio comunale che a notte fonda ha deciso di confermare il finanziamento di 600.000 euro che il Comune versa ogni anno all’Imt. Abbiamo deciso di partecipare a questo consiglio per esprimere il nostro dissenso rispetto alla gestione dei fondi comunali che la giunta Tambellini sta facendo, in assoluta continuità con le precedenti amministrazioni. Non abbiamo provocato alcuna tensione, come alcuni hanno riportato, abbiamo semplicemente rivendicato il diritto a far sentire la nostra voce in modo composto ma deciso, esponendo dei cartelli e chiedendo di fare un intervento, intervento che ci è stato negato. Del dibattito che ne è seguito prima della votazione ci ha colpito soprattutto l’intervento del sindaco. Uno sproloquio penoso e stentato, infarcito di una retorica vuota e aleatoria sul merito e sull’ alta formazione, non senza un lungo preambolo assolutamente fuori luogo sulla sua storia personale. Un discorso di una pochezza spaventosa, che denota la totale incapacità di questa giunta di rispondere alle sollecitazioni dei cittadini che chiedono un cambio di rotta. Un discorso intriso peraltro di una forte demagogia: l’argomentazione portata avanti dal sindaco rispetto alla cessazione dei fondi versati all’IMT verteva soprattutto su un punto: questa amministrazione non è qui per distruggere. Questa argomentazione è chiaramente fuorviante e mendace, poiché ci sembra ovvio che il mancato versamento dei 600000 euro che ogni anno il comune da alla Fondazione non causerebbe la “distruzione” dell’IMT, visto che essi (a differenza per esempio del Boccherini) non vivono prevalentemente dei fondi comunali ma possono contare molto altre fonti di finanziamento (per un totale di circa 11 milioni di euro). La necessità di ricorrere a tale demagogia per dare una motivazione all’investimento del Comune sull’IMT ci da ancora una volta da pensare riguardo al rapporto che possa intercorrere tra le parti: è stato lo stesso Presidente Baccelli, a seguito della manifestazione in San Francesco, a spiegare la fondamentale presenza delle fondazioni nella città, soprattutto per quanto riguarda i loro investimenti nella ristrutturazione di Scuole e di altri spazi di utilità collettiva: non sarà quindi che semplicemente non si “possano” sospendere i finanziamenti all’IMT poiché si può incorrere nel rischio di incrinare dinamiche e rapporti troppo preziosi per questa città? Ma ci chiediamo soprattutto; che conseguenze avrà sulla città il fatto che, in questo momento di forte crisi, le fondazioni bancarie adempiano a tutti quei ruoli (come la messa a norma degli spazi comunali) che dovrebbero spettare al Comune? Quello che è certo è che quel simbolo col Volto Santo lo vediamo sempre più spesso in città.

Quanto avvenuto l’altra sera ci da, quindi, ulteriore dimostrazione che la giunta Tambellini, confermando con fermezza il finanziamento di 600.000 all’Imt a scapito di altre destinazioni d’uso di queste risorse (fondi di sostegno agli studenti pendolari, riqualificazioni di strutture pubbliche abbandonate ecc.), non ha il coraggio di assumere delle decisioni politiche di reale rottura con il passato. A partire da questo momento noi non accetteremo più di sentire la formula magica (dell’ipocrisia) “Non ci sono soldi”, l’imbroglio con cui si vuole meschinamente nascondere la propria inconsistenza e le proprie responsabilità per lo stato in cui versa la città. Arrivati a questo punto riteniamo che solo la mobilitazione dal basso dei cittadini possa imprimere una sterzata alla realtà asfittica che stiamo vivendo. Difendere gli spazi pubblici, pretendere che non vengano svenduti ai privati, e che vengano al contrario riqualificati e rimessi a disposizione della cittadinanza, ci sembra un buon punto di partenza su cui lavorare. L’esperienza della Polisportiva Autogestita Le Madonne Bianche, riqualificata con un’azione dal basso, dimostra che un altro modello di gestione degli spazi pubblici è possibile, e che laddove le istituzioni sono assenti i cittadini sono in grado di garantirsi da soli il diritto a fruirne. Giovedì 14 novembre verranno messi all’asta l’Ex Centro Ippico e un edificio residenziale, entrambi situati a S. Anna e di proprietà comunale. Consideriamo un fatto grave che il Comune si ritenga in diritto di alienare il patrimonio dei cittadini senza prima averli interpellati circa l’opportunità di questa scelta, specie adesso che il problema abitativo sta diventando una piaga sociale per un numero sempre più grande di famiglie impoverite dalla crisi. Perciò abbiamo deciso di convocare per le ore 9:00 di giovedì 14 novembre un presidio sotto Palazzo Santini, dove si terrà l’asta, per manifestare ancora una volta il nostro dissenso rispetto alla svendita del patrimonio pubblico. È tempo di impegnarsi per cambiare aria, perché quella “nuova” è in tutto simile alla vecchia. Noi ci saremo. Ai cittadini di Lucca chiediamo: e voi?